” Un Virgulto spunterà dal tronco di Jesse, un germoglio nascerà dalle sue radici ” (Is 11,1)

Lo Spirito si diffonde e penetra ogni cosa

Sul tema “L’azione dello Spirito Santo in noi”, il 27 aprile scorso, si è svolto il primo dei tre incontri del Cammino da Pasqua a Pentecoste, organizzato e guidato dalla Comunità Germoglio di Davide di Roma. In collegamento da remoto, circa 56 partecipanti sono intervenuti a questo primo appuntamento per pregare e ascoltare la sapiente relazione sul tema di suor Elena Beccaria, Madre Abbadessa delle Sorelle povere di S. Chiara.

«La nostra vita spirituale quotidiana – ha esordito sr. Elena – si regge sul dialogo continuo con Gesù morente, davanti al Crocifisso. Un dialogo che va continuamente alimentato da parte nostra perché da parte di Dio non si cancella mai». In esso l’azione dello Spirito Santo si fa presente dentro di noi «ripercorrendo i luoghi in cui lui si è manifestato con forza nonostante i momenti di buio».

E, a ben comprendere la realtà dell’azione dello Spirito, la Madre ha incastonato nella sua attenta relazione due versetti tratti dalla Sapienza: «In essa c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. La sapienza è il più agile di tutti i moti; per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa» (Sap 7, 22-24). Ogni battezzato, che è “sposo” di Cristo, in virtù di tale sponsalità, viene posto dallo Spirito, in questa vivacissima sua dinamicità. 

In essa, ha continuato la Madre «lo Spirito ci spinge sempre avanti senza farci bloccare da gioie o dolori profondi che rischiano di fermare il nostro cammino». A noi sono richieste la perseveranza, anche quando i frutti non sono evidenti, e la vigilanza che è «attenzione a ciò che si muove dentro» per cogliere l’azione dello Spirito in ogni momento. 

In questa dinamica della vita spirituale «ogni caduta è un guadagno in umiltà. Niente va perduto, neanche l’umiliazione». Questa, ha sottolineato ancora suor Elena, «ci libera, ci svuota, ci fa più poveri di noi stessi che siamo la zavorra più pesante che ci portiamo dietro».

Quando ci svuotiamo, arriva lo Spirito che ci riempie e «ci rende gravidi della Parola vivente da consegnare al fratello». Incarnandosi dentro di noi, lo Spirito «si ridona alla Storia attraverso di noi. «Il mondo ci aspetta, aspetta questa parola di Vangelo», ha concluso la Clarissa, sottolineando ancora una volta che «l’umiliazione è importante perché più ci svuotiamo di noi, più diventiamo il volto di Gesù, sua Parola, sua voce, ed è questo che cambia il mondo».

Lo Spirito come Vento e Sigillo

Subito dopo, Bruna Pernice, uno dei Responsabili generali della Comunità, guida un momento spirituale su due simboli dello Spirito Santo.

Il Vento. E come il vento, lo Spirito è inafferrabile e penetra ogni cosa. Non lo possiamo descrivere, ma possiamo vederne e sentirne gli effetti. È sempre all’opera. È un vento forte, gagliardo che porta vita nuova anche creando scompiglio, come accaduto nella Pentecoste. Ma è anche una brezza leggera che compie in noi un’azione costante, continua che penetra in profondità.

Il Sigillo. Il sigillo è molto simile all’unzione: Dio ha messo il suo sigillo su Gesù e, attraverso di lui, lo mette su di noi. Lo Spirito ci rende partecipi della stessa consacrazione di Cristo. Questo sigillo indelebile ci dice che tutta la nostra vita è segnata dall’incontro con Cristo. È il segno della sovranità di Dio. Non ci apparteniamo più: siamo sua proprietà, a prezzo del sangue di Gesù.

Elena Dreoni

 

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